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L'Aquila

La stazione dell’Aquila è la più importante delle sette stazioni del comune dell’Aquila.

Si trova a sud-ovest del centro storico della città, subito fuori le mura e non molto distante dal rione di Borgo Rivera, dove si trova la celebre fontana delle 99 cannelle. 

Fu inaugurata nel 1875 come capolinea provvisorio della ferrovia proveniente da Pescara; la linea fu inaugurata nella sua interezza, cioè fino a Terni, nel 1883, mentre nel 1888 il tratto Pescara-Sulmona venne smembrato e aggiunto alla linea di collegamento della città peligna con Roma.

L’Aquila, capoluogo della Regione Abruzzo, è situata su un vasto altopiano attraversato dal fiume Aterno e dominato dal Gran Sasso d’Italia, che con i suoi 2912 metri è la vetta più alta degli Appennini.

Per preservare l’ambiente naturale della montagna abruzzese, nel 1991 è nato il Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga, che copre anche una parte del territorio comunale della città. 

Il toponimo “Aquila” deriva da Acculi, un castello oggi corrispondente all’attuale Borgo Rivera, così chiamato poiché collocato presso un’area ricca di sorgenti, e che fu designato per la fondazione della città. 

Essa venne fondata nel 1254 con il consenso di Corrado IV di Svevia: infatti, gli abitanti si ribellarono alla pesante condizione feudale imposta dai baronati normanno-svevi. Le vicende della fondazione, così come la primitiva storia della città, sono narrate dalla vernacolare penna di Buccio di Ranallo, autore locale.

Personaggio di spicco della storia medioevale fu Pietro da Morrone, divenuto papa con il nome di Celestino V. La sua figura è legata alla celeberrima basilica di Collemaggio, la quale custodisce le spoglie del pontefice, qui incoronato il 29 agosto del 1294. Ancora oggi, in questo giorno, si distribuisce l’indulgenza plenaria, evento centrale della “perdonanza aquilana”.

L’epoca rinascimentale vide il passaggio di moltissimi pittori, scultori e architetti, i quali abbellirono il capoluogo abruzzese donandogli quella conformazione che ancora oggi possiamo apprezzare. Durante il Cinquecento la città ospitò una ricca comunità di pittori fiamminghi: testimonianza di tale evento storico sono le tele di Aert Mytens, conosciuto con lo pseudonimo di Rinaldo Fiammingo.

Capolavoro dell’arte a cavallo tra XVI e XVII secolo è la Basilica di San Bernardino, eretta nel quarto di Santa Maria e intitolata al santo senese, del quale conserva le spoglie all’interno di un prezioso scrigno architettonico realizzato da Silvestro dell’Aquila. 

Dopo l’Unità d’Italia, a L’Aquila venne affidato il ruolo di capoluogo di Abruzzo e Molise. 

Nel 1927 Mussolini varò il progetto “Grande Aquila” che prevedeva l’accorpamento di 8 comuni e la frazione San Vittorino, nel comune di Pizzoli, al capoluogo abruzzese. Dal punto di vista politico ciò comportò, oltre ad una redistribuzione territoriale, anche una riorganizzazione politica. Ci troviamo di fronte al primo nucleo politico dell’odierno comune. 

A L’Aquila è possibile visitare il patrimonio storico-artistico conservato presso i numerosi musei della città.

Il Museo Nazionale d’Abruzzo, a seguito del terremoto del 2009 trasferito temporaneamente presso l’ex mattatoio di Borgo Rivera, conserva una ricca collezione che va dal I secolo a.C al XIX: dai reperti archeologici fino all’arte ottocentesca. Un destino simile, di ri-funzionalizzazione, ha subito anche il settecentesco Palazzo Ardinghelli. Quest’ultimo, dopo gli opportuni restauri post sisma, ha riaperto al grande pubblico come MAXXI L’Aquila, ovvero la sede distaccata del Museo delle Arti del XXI secolo di Roma. Oltre ad ospitare una collezione permanente, in parte giunta dall’omonimo museo romano, con cadenze mensili vengono realizzate mostre temporanee con opere pensate per quel determinato luogo e spazio.

Progetto Realizzato da: Associazione Culturale Giovanile Riattivati 

Con il contributo di: FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano ETS, INTESA SANPAOLO, Rotary Club Rieti 

Grazie al Comitato Promotore: Amici di Rieti, Associazione Culturale Giovanile Riattivati,  Rotary Club Rieti e Associazione Collezionisti “Sabatino Fabi”

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