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Castel S. Angelo

La stazione di Castel Sant’Angelo si trova all’interno della frazione di Vasche, nei pressi della SS 4 Via Salaria. 

Castel Sant’Angelo è un comune sparso, che prende il nome dalla rocca abbarbicata sul crinale del Terminillo, da cui domina la piana di San Vittorino, solcata dal fiume Velino e chiusa a sud dalle propaggini del monte Nuria.

Circondano il castello diversi altri piccoli centri abitati, come Paterno e Mozza. Al fondovalle, dove il fiume entra nella piana dall’estremità orientale, sorge il paese medievale di Cànetra: sviluppato sulla riva di un pittoresco laghetto, ospita la sede comunale ed è servito da un’altra fermata ferroviaria. 

La piana di San Vittorino è stata riconosciuta Sito di Interesse Comunitario per il suo valore ambientale. L’area è caratterizzata da eccezionali fenomeni carsici che hanno portato alla creazione di diversi specchi d’acqua, tecnicamente chiamati sinkhole. Il più grande di essi è il Lago di Paterno, a pochi passi dalla stazione di Castel Sant’Angelo e tradizionalmente identificato come l’antico Lacus Cutiliae. Questo era considerato dagli antichi l’umbilicus Italiae: era un luogo sacro ai Sabini, che vi veneravano particolarmente la dea Vacuna.

Nel I secolo d.C. gli imperatori Flavi, attratti dalle straordinarie proprietà delle Aquae Cutiliae, elessero questo luogo a loro residenza estiva. Le vestigia di questo importante edificio, chiamata “villa di Tito”, si specchiano ancor oggi sul lago e rivestono un’eccezionale importanza dal punto di vista archeologico. In questo luogo, come ci narra lo storico latino Gaio Svetonio Tranquillo, vissero i loro ultimi giorni l’Imperatore Vespasiano, nel 79, e suo figlio Tito, nell’81.

Nei pressi dell’area, oggetto di recenti scavi, è un piccolo museo destinato a ospitare i relativi reperti. 

Quella di Cotilia è un’acqua sulfurea dal caratteristico odore che dopo duemila anni, continua a essere molto apprezzata per le proprietà curative. Presso lo stabilimento termale è possibile ricevere trattamenti quali bagni, fanghi, inalazioni e aerosol, mentre tappa obbligata per moltissimi viaggiatori sono le fontane pubbliche che permettono di gustare quest’acqua direttamente dalla via Salaria.



Progetto di: Associazione Culturale Giovanile Riattivati 

Con il contributo di: FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano ETS, INTESA SANPAOLO, Rotary Club Rieti 

Grazie al Comitato Promotore: Amici di Rieti, Associazione Culturale Giovanile Riattivati,  Rotary Club Rieti e Associazione Collezionisti “Sabatino Fabi”

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